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Il viale dei gelsi

  • Allée des mûriers - Alex Nollet
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  • Allée des mûriers - Alex Nollet
  • Allée des mûriers © Alex Nollet
  • Allée des mûriers © Alex Nollet

Nel XVIII secolo, il monastero è la più grande Certosa del regno. Alberga più di un centinaio di persone. I monaci intraprendono lavori di ristrutturazione, sia negli edifici che nei giardini. In questo contesto, cercano di sviluppare culture per garantirsi un certo reddito, come gli olmi e i gelsi.

Il viale dei gelsi è una creazione del XVII secolo. Un secolo dopo, suscita l’ammirazione di un viaggiatore che lo descrive in questi termini: «composto da quattro file di colonne e da grandi gelsi che si intrecciano».

I gelsi: albero indispensabile alla cultura del baco da seta, il gelso è ampiamente piantato in Francia a partire dal XVII secolo, quando Colbert incoraggia la creazione di bachicolture nel mezzogiorno. Verso il 1757, i certosini ne piantano più di 2000.

Gli olmi: purtroppo non resta nessun olmo dei monaci, poiché furono decimati dalla moria nel XIX secolo. L’olmo era considerato l'albero più nobile e più utile: serviva per fabbricare strutture portanti, mobili, rivestimenti...

 

Dal 2008, 24 gelsi morus alba sono stati ripiantati grazie al mecenatismo ed a una sottoscrizione popolare.

Tra gli alberi, vasi di piante aromatiche richiamano la vegetazione mediterranea.